I giorni brevi di gennaio e la malinconia introspettiva di febbraio si sfogano nella luminosità del cielo di marzo, nel desiderio, nella primavera. I pollini schiacciati a terra dalle incessanti piogge d'aprile sono la premessa per i fiori bianchi dell' acacia e del biancospino in maggio. Il rosso delle ciliegie di giugno fa pensare all'amore così che in Luglio l'arrivo della canicola, del piccolo cane Sirio, illumina un mondo straripante di entusiasmi. Agosto invade ogni spazio coi suoi silenzi inoperosi e carica la molla ad un infingardo settembre fatto di teste basse e mietiture finché ad ottobre un' alluvione giunge come per lavar via ogni misfatto.L'autunno contemplativo di Novembre porta tutti ad alzare la testa al cielo cosicché le lunghe notti di dicembre si trasfigurano in una sorta di notte di tutti i tempi dalla quale ci si sveglierà solo con qualche petardo lanciato a fine mese.Il primo disco di Canìs è quindi una sorta di calendario umorale in cui il susseguirsi delle stagioni e i cambiamenti di luce sono la scintilla per innumerevoli divagazioni e dilatazioni.
Sotto la direzione artistica di Francesco Arcuri si avvicendano talentuosi musicisti della scena milanese quali Tazio Forte, Luigi Scuri, Ivo Barbieri, Carlo Sandrini, Marco Tessarin, Martino Vercesi, Nadio Marenco, Gabriele Pelli, Marzio Morzenti, Matteo Pigato, Alberto Stagnoli e Marina Ladduca; tutti sapientemente miscelati dall'abile mano di Antonio "Cooper" Cupertino al mixer.